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Il Capital Budgeting

Aggiornamento: 4 gen

Il Budget di capitale elenca i progetti e gli investimenti che una società prevede di avviare entro l'anno successivo. le imprese analizzano i progetti alternativi e decidono  quali siano attuabili attraverso un processo che prende il nome di 'capital budgeting'

Fasi del capital budgeting:

• determinazione dei ricavi e dei costi legati all'attuazione del progetto al fine di determinare l'effetto sui  flussi di cassa e calcolare il VAN per determinare le conseguenze della decisione per il valore dell'impresa;

• Calcolo utile incrementale: dati ricavi e costi possiamo ora prevedere 'l'utile incrementale' (la parte di incremento o decremento dell'utile dell'impresa legata all'attuazione del progetto);

- si considerano ricavi - costi per ottenere l'utile lordo dal quale poi sottraiamo gli ammortamenti (quando si calcola l'utile, benchè gli investimenti in macchinari, impianti, ecc.. siano uscite di cassa, non vengono direttamente inclusi fra i costi bensì l'impresa detrarrà ogni anno una frazione del costo di questi beni come ammortamento) ed anche le spese fisse e i costi di ricerca e di sviluppo al fine di ottenere quindi l'EBIT.

Per calcolare l'utile netto occorre dedurre gli oneri finanziari dall'EBIT, tuttavia, quando si deve prendere una decisione relativa al capital budgeting generalmente non si considerano gli oneri finanziari poichè ogni variazione degli oneri finanziari è collegata alla decisione di come finanziare il progetto e noi, invece, in questa sede vogliamo valutare il progetto in sè, separato dalle decisioni di suo fianziamento. L'ultimo costo da tenere in considerazione sono le imposte; la corretta aliquota fiscale da adottare è 'l'aliquota fiscale marginale' che consiste nell'aliquota fiscale che l'impresa dovrà pagare per ogni dollaro incrementale di utile ante imposte. Il costo incrementale delle imposte sui redditi si calcola nel seguente modo: imposte sul reddito = EBITxTc (NOPAT) dove Tc è l'aliquota fiscale marginale dell'impresa. Sottraiamo dall'EBIT le imposte calcolate per ottenere in tal modo l'utile netto unlevered:    utile netto al loro degli oneri finanziari = EBITx(1-Tc)

Quando si calcola l'utile incrementale derivante da una decisione di investimento bisogna considerare tutto ciò che modifica l'utile, con e senza il progetto:

- costo opportunità: il costo opportunità dell'utilizzo di una risorsa (che magari l'azienda già detiene) è il valore che essa avrebbe fornito se fosse stata utilizzata nel migliore impiego alternativo; dato che questo valore viene perduto quando la risorsa è utilizzata in un altro progetto, bisogna considerare il costo opportunità come un maggiore costo del progetto stesso.

- Esternalità del progetto: sono effetti indiretti del progetto che possono aumentare o ridurre gli utili di altre attività dell'impresa (quando le vendite di un nuovo prodotto sostituiscono le vendite di un prodotto esistente, si parla spesso di 'cannibalizzazione'.

- Costi sommersi (sunk cost): qualsiasi costo non recuperabile che è già a carico dell'impresa ossia costi che sono stati o saranno pagati a prescindere dalla decisione di realizzare o meno il progetto di investimento (essi non hanno alcun effetto sulla decisione e quindi non devono essere considerati nell'analisi. esempi: spese generali fisse, spese pregresse di ricerca e sviluppo).

- effetti inevitabili della concorrenza: quando le imprese sviluppano un nuovo prodotto, spesso pensano con preoccupazione alla cannibalizzazione dei loro prodotti già esistenti, tuttavia, se le vendite sono destinate a calare in ogni caso per effetto dei nuovi prodotti introdotti dai concorrenti, tali vendite costituiscono un costo sommerso da non includere nelle proiezioni.


Detto ciò, l'utile è solo una misura contabile della performance aziendale e non è rappresentativa del vero profitto dato che l'impresa non può usare l'utile per comprare nuovi prodotti, finanziare progetti, pagare dividendi, ecc.. in quanto per fare ciò ha bisogno di contanti. Quindi, per valutare una decisione di capital budgeting occorre determinare l'impatto di un progetto sulla disponibilità di cassa dell'azienda; l'effetto incrementale di un progetto sulla disponibilità di cassa aziendale, separato da qualsiasi decisione di finanziamento, è detto 'flusso di cassa disponibile' (free cash flow) del progetto.

Dato che gli utili includono alcuni costi che non hanno alcun impatto sulla consistenza della cassa, per calcolare il flusso di cassa dobbiamo effettuare delle rettifiche:

- riaggiugiamo gli ammortamento e sottriamo le spese in conto capitale (poichè l'ammortamento non è un flusso di cassa, non sarà incluso nelle stime, che terrano invece conto dell'esborso effettivo del bene al momento del suo acquisto. quindi riaggiungiamo le quote di ammortameto che sono state precedentemente detratte per il calcolo del l'utile e sottraiamo l'effettiva spesa in conto capitale).

- sottriamo gli aumenti del capitale circolante netto (CCN): la maggior parte dei progetti richiede un investimento in CCN. Ogni incremento di CCN rappresenta un investimento che riduce la cassa disponibile e quindi riduce il flusso di cassa. CCN = attività correnti - passività correnti = cassa + scorte + crediti commerciali - debiti commerciali (la cassa può anche essere esclusa dal CCN ed essere inclusa nella posizione finaziaria netta PFN).

L'incremento del CCN per l'anno t è definito come: ΔCCNt = CCNt - CCNt-1

Flusso di cassa = (ricavi - costi) x (1  - tc) - spese in conto capitale - ΔCCN + tc x ammortamenti dove 'tc x ammortamenti ' è detto 'scudo fiscale dell'ammortamento' e rappresenta il beneficio fiscale risultante dalla possibilità di dedurre l'ammortamento a fini fiscali. Di conseguenza, le quote di ammortamento hanno un impatto positivo sul flusso di cassa.

Possiamo anche riscrevere la formula nel seguente modo: flusso di cassa = (ricavi - costi - ammortamenti) x (1 - tc) + ammortamenti - spese in conto capitale - ΔCCN


Adesso, per calcolare il VAN, dobbiamo attualizzare il flusso di cassa al costo del capitale 'r' appropriato (il costo del capitale di un progetto corrisponde al rendimento che gli investitori si aspetterebbero di ottenere se investissero nella migliore alternativa possibile equiparabile in termini di rischio e durata, invece che nel progetto). Fissato il costo del capitale, possiamo calcolare il valore attuale di ogni flusso di cassa futuro FCFt: VA(FCFt) = FCFt/(1 + r)t

Il VAN del progetto è la somma dei valori attuali di tutti i flussi di cassa dei vari anni considerati sommati tra loro.


Il flusso di cassa si manifesta nel corso dell'intero anno quindi, oltre a stime annuali, è possibile effettuare stime su base trimestrale, mensile o addirittura nel continuo.

•ammortamento accellerato: Dato che l'ammortamento contribuisce positivamente sul flusso di cassa, le imprese cercano di utilizzare l'ammortamento più accellerato possibile, in rispetto della legislazione fiscale

•Valore di liquidazione o di recupero: nel calcolo del flusso di cassa dobbiamo includere il valore di realizzo delle risorse non più necessarie che devono essere eliminate. Quando una risorsa viene eliminata, la plusvalenza viene tassata come reddito:

plusvalenza = prezzo di vendita - valore contabile netto dove, valore contabile netto = valore di acquisto - fondo di ammortamento

Dobbiamo correggere il flusso di cassa:

flusso di cassa dopo le imposte derivannte dalla vendita del bene = prezzo di vendita - (tc x plusivalenza)

• Valore terminale o all'orizzonte: talvolta il managment prevede in maniera analitica i flussi di cassa su un orizzonte temporale più breve rispetto a quello completo dell'investimento; in tal caso stimiamo il valore del flusso di cassa residuo oltre l'orizzonte temporale di previsione includendo nel calcolo un flusso di cassa una tantum alla fine dell'orizzonte temporale di previsione, che chiameremo valore terminale (rappresenta il valore di mercato,nell'ultimo anno di stima, del flusso di cassa del progetto per tutti gli anni successivi).

• riporto delle perdite fiscali: esiste uno strumento chiamato 'riporto in avanti o indietro delle perdite fiscali' che permette alle società di compensare le perdite dell'anno corrente con gli utili di anni vicini (se riporta indietro, riceve un rimborso delle imposte passate nell'anno in corso; altrimenti deve riportare le perdite oltre l'esercizio e usarle per compensare i futuri redditi imponibili al fine di ritardare il pagamento delle imposte sui redditi imponibili futuri).

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